Le agenzie creative digitali spiegate con due mucche

COPYWRITER
Hai due mucche. Insegni loro a muggire con la giusta intenzione.

ART DIRECTOR
Hai due mucche. Le chiami Bold e Italic. Soffri quando si dispongono sul prato in modo casuale.

UX DESIGNER
Hai due mucche. Progetti per loro una stalla con vie d’uscita riconoscibili, colori che stimolano la produzione di latte e materiali soft touch. Ti arrabbi quando durante i test ruminano imperturbabili, senza apprezzare il prototipo.

PROJECT MANAGER
Hai due mucche. Organizzi turni di ruminamento, pascolo e mungitura. Razioni il fieno per ottimizzare il C su R. Se sfori il budget, ne mandi una al macello.

DEVELOPER
Hai due mucche. Sviluppi iMuc, un plugin per aumentare la produzione di latte. Poi comprendi dai loro occhi spenti che non sono abbastanza evolute per supportarlo.

STAGISTA ART
Hai due mucche. Cerchi di prenderle col lazo di Photoshop.

SOCIAL MEDIA MANAGER
Hai due mucche. Apri loro un profilo Instagram e le fai diventare influencer. Gli animalisti si indignano perché le sfrutti, le pancine si indignano perché non le mungi a richiesta, le femministe si indignano per la sovraesposizione delle mammelle. È un successo.

 

 

P. S. Lo so, il format delle due mucche era tornato virale due settimane fa. Lo so, due settimane online valgono come un anno nella vita vera. Ma oltre a un lavoro da copywriter, ho due gemelli imbizzarriti che non posso chiudere in una stalla. Vivo in costante ritardo.

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