A mio padre

Mio padre da figlio ha vissuto un istante.
È cresciuto accudendo, ha imparato colmando.
Chi gli ha dato la vita, ha preteso una tassa:
ti regalo due mani, tu non metterle in tasca.

Mamma, prendi quest’uomo con tutto il suo mondo? Prendi in sposo quest’uomo con tutto il suo ingombro?
Mamma, vuoi quest’adulto che è solo un ragazzo, dentro abiti fatti per un’altra stazza?

Mio padre era dolce di riccioli e grazia.
Mio padre era nero di barba e di rabbia.
Metteva su i Queen e a me saliva l’ansia,
in auto coi bassi fin dentro la pancia.

Mio padre che invecchia e diventa prezioso,
la testa un groviglio di fili d’argento.
Mio padre che piange coraggio ed orgoglio,
mio padre che c’è anche se non lo cerco.

Mio padre che è mio, ma mai fino in fondo.
Mio padre che è buono in un tempo che è stronzo.
Mio padre che ha scelto di essere giusto,
ché sbagliare succede nonostante tutto.

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